Lo Psicodramma Freudiano nasce, all'inizio degli anni '70, dalla rilettura ed elaborazione del metodo psicoterapico creato da Jacob Levi Moreno, ad opera dei coniugi Gennie e Paul Lemoine avvalendosi della teoria di Freud dell'insegnamento di Lacan. Individuato perlopiù nell'Immaginario il campo di collocazione dello Psicodramma Freudiano, e' l'inconscio, nel suo inestricabile rapporto con il discorso dell'Altro, che viene esplorato, utilizzando non solo il "campo della parola e del linguaggio" ma anche la corporeità come altro registro narrativo che si offre agli sguardi dei partecipanti e che non mente.

Il "gioco psicodrammatico" si connota, quindi, come ripresentazione di episodi accaduti nel passato o nella vita fantasmatica notturna, svelando al soggetto la propria divisione costitutiva e facendo si che questi acceda alla dialettica con l'Altro - con la sua Domanda e con il suo Desiderio - il cui posto e' occupato ora dal padre, ora dalla madre ecc., mostrandone cosi le sue trappole alienanti nel momento in cui si assoggetta ad esso.

 

IL DISPOSITIVO:

 

Lo psicodramma si svolge alla presenza di due terapeuti. Uno viene indicato come animatore/conduttore, l’altro come osservatore. E’ questa ultima presenza tra le variazioni più importanti che i Lemoine hanno introdotto sulla tecnica moreniana. Il compito dell’osservatore è di fare una ripresa di quanto viene detto e giocato, di effettuare una bordatura alla trama del tessuto psichico lavorato nello psicodramma dai partecipanti, e di restituirla alla fine della seduta stessa, svolgendo così una funzione di garanzia, sia per il gruppo che per il conduttore stesso. 

Lo psicodramma freudiano fa un uso molto particolare del gruppo. Presuppone il gruppo, tuttavia non è un intervento  “di gruppo”,  ma “in gruppo”. Questo vuol dire che ognuno entra nel gruppo con una propria domanda, differente da quella di tutti gli altri componenti e che non sarà il gruppo a fornirgli risposte che invece verrà aiutato a trovare in se stesso.

Il gruppo è aperto e questo permette a ciascuno di vivere la sua dimensione temporale soggettiva, per questo ognuno entra ed esce dal gruppo in un momento diverso da quello degli altri. Si utilizza il gruppo ma se ne sospendono gli effetti, anche se lo psicodramma ha bisogno del gruppo per funzionare. Questo perché è la presenza reale degli altri che fa circolare le parole (i significanti), e permette le identificazioni, il transfert con i partecipanti e la messa in atto del gioco.